Provare a mantenere la calma con i bambini è davvero un esercizio difficile, ma necessario!
Quando vuoi mangiare ma lei vuole giocare,
quando hai sonno ma lei non vuole dormire,
quando devi cambiarle il pannolino ma lei si dimena sul fasciatoio,
quando hai bisogno di andare in bagno e lei non si vuole staccare dalle tue gambe…
è davvero complicato mantenere la calma e non farsi prendere dal nervoso!
Quando per far mangiare Chiara servirebbe un circo e anziché dormire salta nel lettino, lancia il ciuccio, piange, fa cucù settetete, o mi sfida fissandomi senza nemmeno battere le palpebre, c’è davvero da uscire matti! In queste occasioni RESPIRO profondamente…e non solo!
Secondo il New York Times, oggi nelle famiglie si urla molto più di ieri e alzare la voce è diventato il nuovo modo di sculacciare i figli! Negli Stati Uniti è nata un’associazione, “Positive Parenting Solutions”, che ha il compito di orientare la gestione familiare nella direzione meno aggressiva possibile.
Da una ricerca condotta da Ipsos per Save the Children emerge che il 25% dei genitori italiani utilizza lo schiaffo come metodo correttivo (il 2% lo fa quasi tutti i giorni, mentre il 23% lo fa qualche volta in un mese). Il 19% non ricorre mai allo schiaffo e dichiara di essere decisamente contrario (percentuale che sale al 21% per i genitori di ragazzi adolescenti tra gli 11 ed i 16 anni) o di non utilizzarli quasi mai (57% in media, che sale al 70% in caso di figli più grandi).
In situazioni limite ben il 53% dei genitori italiani dichiara di ricorrere alla punizione fisica, quota che tra i genitori con bambini più piccoli sale al 63% e tra quelli di adolescenti scende al 40%. Il restante campione dichiara di non aver mai dato uno schiaffo ai propri figli, anche se di questi il 25% dichiara di averne avuto la tentazione.
Ma quando ci innervosiamo e gridiamo, o addirittura alziamo le mani, cosa accade esattamente dentro noi? L’amigdala produce adrenalina e cortisolo, ormoni che innescano un corto circuito… che può anche sfociare in reazioni violente (come urla e sculacciate).
Il più grande nemico di questi ormoni, capace di bloccarli è l’ossitocina, l’ormone dell’amore, di cui vi ho parlato anche qui!
Come si fa a produrre ossitocina? Basta il contatto fisico: quando ci innervosiamo al punto tale da voler ricorrere alle mani facciamo una pausa, respiriamo profondamente e cerchiamo il contatto fisico: abbracciamo il nostro bambino (cosa difficile in quei momenti lo so), accarezziamolo, prendiamolo per mano o semplicemente rievochiamo un dolce ricordo. Nel giro di pochissimo tempo l’ossitocina entra in circolo. Ci calmiamo e magari… riusciremo anche a dialogare! In questo modo avremo evitato una reazione istintiva, un gesto che ci avrebbe fatto sentire in colpa a lungo e abbiamo sicuramente evitato un fallimento.
Ricordiamoci che i bambini imparano moltissimo per imitazione: se mamme e papà non mantengono la calma, urlano o danno sculacciate, i bambini si sentiranno autorizzati a farlo anche loro con i genitori, con i fratelli, con gli altri bambini. Un importante compito per i genitori è proprio quello di insegnare a verbalizzare le emozioni e a gestirle!
E’ incredibile ma i figli hanno bisogno di mettere alla prova i genitori, di sfidarli! I bambini e i ragazzi hanno bisogno di sentire la presenza di limiti che li proteggono, di regole… di genitori forti, che trasmettano sicurezza e stabilità. Per questo dobbiamo cercare di essere il più possibile coerenti, rimanendo fermi nei “no”.
Per evitare di farsi travolgere dalla rabbia, oltre a stimolare la produzione di preziosa ossitocina, un consiglio è tentare di mettersi nei panni del piccolo (siamo empatici!) e provare a guardare le cose dal suo punto di vista. In questo modo diventa più semplice percepire quelli che appaiono “capricci” come sue esigenze.
Ad esempio, per una bambina di poco più di un anno, come Chiara, incuriosita dal mondo, è normale volersi cimentare nelle imprese più pericolose quali infilare le dita nelle prese di corrente o mangiare deliziosi mozziconi di sigaretta trovati in terra, o ancora gettarsi dal fasciatoio durante il cambio (ha fretta di andare a giocare e scoprire il mondo).
Ovviamente andrà fermata ma la causa del suo comportamento è comprensibile. Non c’è motivo di arrabbiasi o di dare schiaffetti sulle mani perché non capirà e non la aiuteranno in alcun modo (“gli specialisti del settore sono tutti d’accordo nell’affermare che il ricorso a punizioni corporali, sia pure di lieve entità, non sono educativi ma, piuttosto, dannosi” Fonte: Save the Children).
Ultima cosa: ricordiamoci sempre di “ascoltare“, questo è l’elemento indispensabile se vogliamo che i nostri bambini ci ascoltino!
I tuoi articoli sono sempre illuminanti. Grazie!
Grazie a te Ilenia che mi segui…
Amo vivere intensamente e con una bella dose di autoironia, approfondire e condividere con tutti voi!
Mi piace che questo spazio sia terreno di incontro e confronto 😉