Aiuta a fare la nanna e a gestire in modo sereno il distacco dalla mamma (almeno dovrebbe!), si chiama doudou ed è un soffice pupazzetto adatto ai bambini fin dalla nascita.
Il doudou è un “oggetto transizionale”, termine utilizzato la prima volta dal pediatra e psicoanalista inglese Donald Woods Winnicott. Si tratta di quell’oggetto che accompagna il bambino nella fase dello sviluppo dell’ Io e della differenziazione (quando inizia a differenziare tra il Me e il non-Me), periodo in cui si sviluppa la consapevolezza di non essere una sorta di prolungamento della madre (ma un’entità distinta) e in cui si avverte l’ansia da separazione dalla mamma, cui spesso sono legati i risvegli notturni.
L’oggetto transizionale, che può essere una copertina, una bambola, un doudou appunto, aiuta il bambino ad entrare in contatto con la realtà permettendogli di adattarsi più serenamente ai cambiamenti.
Il doudou è facilmente afferrabile (sono come fazzoletti di stoffa con la testa di un animaletto), sicuro, morbido, colorato e magico: “impregnato“ dell’odore della madre trasmette al bambino fiducia e sicurezza quando lei non c’è, svolgendo un ruolo importante nel suo sviluppo sociale e affettivo.
In Francia il doudou è una “cosa seria”, di solito fa già parte della famiglia ancor prima che il bambino nasca, la mamma durante la gravidanza dorme con il doudou per trasmettergli il proprio odore. E’ un’usanza consolidata avere un doudou alla nascita, che rappresenta per il bambino il legame con la mamma, la famiglia e la casa.
Il doudou a casa nostra è sempre nel lettino di Chiara… o nel nostro lettone, perché quando Chiara “si trasferisce” nel nostro letto (dipende se è una notte più o meno fortunata) è sempre in compagnia del suo simpatico coniglietto! Il doudou dorme poi con noi in modo che io possa trasmettergli il mio odore, fondamentale per rasserenare e rassicurare Chiara quando non ci sono!
Quando è ora di dormire, dopo il rituale che vi ho raccontato qui, abbassiamo la luce, controlliamo che il pannolino sia pulito, ascoltiamo musica rilassante (solitamente Baby Mozart), prendiamo ciuccio e doudou e…iniziamo il nostro viaggio verso la nanna (del sonno di Chiara vi parlerò sicuramente in un altro post!).
Chiara si addormenta nel suo lettino spesso con le orecchie del suo coniglietto tra le mani, il suo doudou è morbido e tenero, lo coccola e lo maltratta, ma la rassicura e l’aiuta ad acquistare autonomia…almeno spero!
Non tutti i doudou sono ugualmente sicuri e comunque non tutti sono adatti ai neonati; dopo un’attenta ricerca ho individuato la marca migliore: Sigikid senza alcun dubbio!
Il doudou Sigikid si maneggia agevolmente, non ha piccole parti che si possono staccare, è antisoffocamento, facilmente lavabile, realizzato con materiali sicuri ed ecologici, conforme a standard rigorosi e scrupoloso controllo qualità. Dal design meraviglioso, di svariati e divertenti colori e fantasie che stimolano l’interesse e la creatività di ogni bambino. Il nostro coniglietto è in cotone biologico (proveniente da agricoltura biologica), morbido a contatto con la pelle e naturale al 100%, ideale per la delicata pelle dei neonati.
Indipendentemente dalla marca, è importante che sia sicuro, realizzato con materiali naturali e che non faccia rumore e/o luce: potrebbe svegliare, eccitare o infastidire il bambino.
In una ricerca effettuata dall’Università di Torino nel 2016, relativa al rapporto tra l’uso dell’oggetto transizionale e lo sviluppo dell’autocontrollo nei bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, è emerso che più della metà dei bambini (soprattutto femmine) che frequentano i nidi in cui è stata condotta la ricerca possiede un oggetto transizionale (nella maggior parte dei casi è un peluche). Dallo studio si rileva che è uno strumento fondamentale per affrontare la nanna, il momento in cui il bambino inizia a frequentare il nido o semplicemente la fase in cui la mamma torna a lavoro. Infatti quasi la totalità del campione usa il peluche durante l’addormentamento (coccolandolo e stringendolo), il 41% dei bambini che possiedono tale oggetto lo coinvolge durante il gioco simbolico e più della metà lo cerca dopo aver salutato i genitori.
Non so se realmente funziona, ma a me piace pensare che il doudou di Chiara, con il mio odore sia un pò magico: che possa farle compagnia quando la notte si sveglia nel suo lettino e non ci trova, che le scaldi il cuore quando sta per entrare nel mondo dei sogni e che sia una valvola di sfogo quando è arrabbiata.
Thanks, great article.