Le donne che sono prossime al parto sanno essere un vortice di emozioni, un mix perfetto ed equilibrato di curiosità, amore, stupore e di paura… si, perchè la paura di non farcela è sempre in agguato.
La più grande paura di cui mi raccontano è quella del dolore delle contrazioni: dolore intenso e profondo, dolore così ingestibile al punto da poter ostacolare il percorso del travaglio.
Ciò che le donne è giusto che sappiano è, però, che quel dolore non è li per infastidirci o non farci godere al massimo la nostra esperienza, piuttosto è una guida. Le doglie sanno guidare il nostro bambino verso la via di uscita, consentendogli di posizionarsi nel modo migliore nel canale da parto ma sanno guidare anche la madre nel focalizzare le proprie esigenze ed ascoltare il proprio corpo.
Ogni donna ha delle risorse ed imparare a farle emergere nel momento del bisogno è un beneficio grandioso per tutto il travaglio. Andiamo a vedere qualche metodo:
- il movimento: il dolore delle contrazioni si comporta come un’onda, che sale, raggiunge il suo massimo e lentamente ci lascia respirare… muoversi come se il nostro corpo sia il mare, assecontando quell’ “onda” consente di affrontarla più consapevolmente e consente anche al piccolo di avere più possibilità di posizionarsi bene;
- l’acqua: ci sono alcune donne che a contatto con l’acqua hanno un totale senso di benessere e rilassamento, seppur permangano le contrazioni. Quindi fare una doccia o un bagno caldo può essere rilassante ed allo stesso tempo vantaggioso per la dilatazione del collo dell’utero;
- il massaggio: insegnare al compagno dei massaggi speciali, detti ossitocinici (in quanto stimolano la produzione di ossitocina endogena, fondamentale per il travaglio) permette alla coppia di sentrisi unita e alla donna di rilassarsi;
- gli oli essenziali: esistono alcuni oli, come quello alla lavanda, che possono essere utilizzati sia con i diffusori per ambiente, sia mescolato con un olio per massaggi ed anche da aggiungere nella vasca dove la donna sta affrontando il travaglio;
- la digitopressione: nel nostro corpo sono presenti dei punti riflessi che, se stimolati, consentono di modificare la percezione del dolore ed accompagnare la dilatazione cervicale.
Ogni donna ha necessità diverse, ed esplorare le varie alternative durante la gravidanza, ci permetterà di conoscerci al meglio.
Ma il metodo più naturale in assoluto per affrontare il dolore è l’AMORE: sentirsi sostenute dal proprio compagno, avere accanto un uomo che crede in noi e nelle nostre capacità e che ha imparato, nel tempo, come aiutarci, è l’ingrediente segreto.
Nei corsi di accompagnamento alla nascita è possibile mettersi alla prova, giocare con i propri compagni e scoprire le proprie risorse, così da arrivare pronte e consapevoli al travaglio.
Siate curiose, abbiate paura (un pizzico serve) e ricordate sempre che:
“Le donne sanno partorire e i bambini sanno nascere” (Leboyer).
Buona estate da pancione e da mamme!