Iniziative e Servizi per la famiglia

Intervista a Radio Roma Capitale a Sociomamma!

Vi racconto la mia intervista al Programma Live Social

Il mese scorso sono stata invitata a Radio Roma Capitale, al Museo della Radio, per un’intervista a Live Social per parlare del Blog Sociomamma!

Avrei voluto dire molto di più ma i tempi stretti e le scarse ore di sonno non mi hanno lasciato pienamente soddisfatta, allora ho deciso di dare libero sfogo alle mie risposte qui!

-Cosa fa un sociologo e cosa fai tu? (domandina facile, ho pensato!) Il Sociologo è lo studioso della società,  dei fenomeni sociali, del comportamento sociale dei gruppi e delle organizzazioni sociali. Tramite l’affascinante attività di ricerca sociale il Sociologo analizza ed interpreta i fenomeni sociali (legati alla scuola, famiglia, lavoro, squilibri sociali…) ed elabora proposte ed interventi pratici (cambiamenti organizzativi, istituzione di nuovi servizi, programmazione attività, etc.).

Per anni ho lavorato come Sociologa all’Istituto di ricerca Censis dove svolgevo attività di ricerca sociale, ossia attività di analisi, progettazione e realizzazione di progetti di ricerca per rispondere a specifiche domande di conoscenza. Oggi lavoro come Social Media Manager e Blogger e sono mamma di Gaia, di un anno e mezzo, Chiara di 4 anni e un po’ mamma anche di Matilde, 13 anni.

-Parlaci del blog Sociomamma. Come nasce l’idea di crearlo? Come sociologa e come mamma ho avvertito il bisogno di creare uno spazio dedicato alla condivisione e al confronto, il blog Sociomamma appunto! All’interno del quale  condivido le mie esperienze e quelle di altri genitori, i miei studi, informazioni relative ad iniziative e progetti dedicati alla famiglia (anche da me realizzate), ma anche informazioni relative a servizi e prodotti di qualità ed ecosostenibili in cui credo e che consiglio, con l’intento di offrire nel mio piccolo un supporto alla genitorialità.

-Chi sono le mamme che ti cercano e per quali motivi? In questo periodo sono soprattutto le mamme lavoratrici a scrivermi, sono mamme che vivono un forte disagio legato alla difficoltà di conciliare vita familiare e attività professionale, considerando che molte sono in smartworking.

Molte mamme mentre tentano di lavorare da casa hanno contemporaneamente i bambini in dad (didattica a distanza), bambini che non vanno a scuola per un semplice raffreddore o perché sono in isolamento preventivo (perché sono stati a contatto con bambini positivi). Contemporaneamente ci sono lavatrici da fare, pasti da preparare, figli da aiutare con i compiti e non sempre c’è una corresponsabilità nei carichi di cura familiari tra uomo e donna.

Per le donne lavorare in remoto è stremante, lo dicono diverse ricerche che sono state fatte, in particolare secondo una ricerca fatta da Valore D, associazione che promuove l’equilibrio di genere, una donna su tre durante il lockdowm dichiarava di lavorare da casa molto più di prima, faticando per mantenere un equilibrio tra professione e vita domestica.

Lo smartworking così come viene attualmente realizzato non ha nulla a che vedere con il lavoro agile di cui parla la legge 81 del 2017, che lo intende come uno strumento di libertà; Renata Semenza, sociologa del lavoro, afferma che questa sperimentazione è stata cmq l’occasione per imprimere una spinta alla trasformazione!

Secondo alcune stime in Italia questa sperimentazione dovrebbe portare a un incremento del lavoro in remoto dal 3 -4 % al 30 -40%, almeno nelle grandi città.

E allora come fare? Esistono degli antidoti?

Per il seguito della mia intervista appuntamento al prossimo articolo.

Vi lascio qui un pezzetto di intervista!

 

 

 

Scopri i gioielli sociomamma, clicca qui
Tags:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *