Quanto sono dannosi per gli adolescenti gli smartphone vissuti come protesi della loro identità? Che effetto ha sul loro stato d’animo? Quando l’uso diventa dipendenza?
I dati riguardo il rapporto tra uso di cellulari/tablet/pc e felicità sono preoccupanti…
Il World Happiness Report 2019 (Rapporto mondiale sulla felicità percepita), che prende in considerazione indicatori quali il PIL procapite, supporto sociale, aspettativa di vita sana, libertà di fare scelte di vita, percezioni di corruzione, mostra come cresce l’infelicità tra i giovani che più usano internet.
Secondo i dati del Rapporto la quantità di tempo trascorso dagli adolescenti su uno schermo diminuisce il sonno e l’interazione sociale provocando una caduta del senso di benessere e quindi della felicità.
In altre parole, più Internet meno felicità tra i giovani!
Uno studio condotto dall’Università di San Diego sull’infelicità degli adolescenti, l’IGen, parla chiaro: tutte le attività che prevedono l’utilizzo di uno schermo producono depressione e infelicità, contrariamente a ciò che accade a chi invece dorme di più, legge di più e pratica attività sportive.
Pensate che il 98% degli adolescenti possiede uno smartphone di ultima generazione e il 50% di loro anche un tablet, spesso collegati anche alla smart tv. Il 95% degli adolescenti ha almeno un profilo sui social network e 2-3 app di messaggistica istantanea, tra cui Whatsapp che prevale su tutte con ben il 98% degli adolescenti che la utilizzano (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza, 2016).
Questa estate, essendo in maternità, ho avuto la fortuna di trascorrere tanto tempo con le mie “ragazze” (di 3 e 12 anni) e i loro cugini di 8, 10 e 14 anni, li ho osservati a lungo e… non so quante volte ho detto loro “Ragazzi è ora di metter via i cellulari”.
Per ridurre il più possibile l’uso degli smartphone, io e Massimo abbiamo cercato di creare alternative, tenendoli il più possibile impegnati! Come? Portandoli a fare passeggiate nella natura, facendo innumerevoli bagni in piscina e al mare, attività all’aperto come il barbecue, giocando all’aria aperta (il ping pong e i giochi di una volta come “un due tre stella” hanno vinto su tutto!), invitandoli alla lettura…
Abbiamo cercato di dare il buon esempio leggendo, praticando attività all’aperto, evitando di prendere lo smartphone in mano nei momenti di pausa e stabilendo delle regole, quali eliminare il telefono a tavola, quando si fanno i compiti e prima di andare a letto.
Ma quanto è difficile dare il buon esempio (soprattutto se con lo smartphone ci lavori anche?!) e far rispettare le regole?
Tanto! ma è importante farlo perchè il passo tra abitudine e stato di dipendenza è breve.
Si può parlare di dipendenza da cellulare quando:
- la maggior parte del proprio tempo e delle proprie attività sono legate al cellulare (chat, giochi, foto e video, navigazione internet, social network, musica…);
- nei momenti di pausa e noia si prende subito il cellulare in mano;
- si crea un “legame affettivo” con lo smartphone, tanto che si tende a tenerlo sempre in mano anche durante attività come mangiare, fare sport, studiare, dormire, stare in bagno, etc.;
- l’uso costante provoca una dispercezione spazio-temporale, ossia si perde la cognizione del tempo e dello spazio;
- l’uso continuo dello smartphone toglie tempo ad altre attività come studiare o fare sport, con ripercussioni sul rendimento scolastico, sulle relazioni interpersonali, sul benessere psico-fisico;
- si hanno problemi alla vista, dolore a testa, collo e schiena, sensazione di stordimento;
- si vive la sindrome da vibrazione, ossia si ha l’impressione che il cellulare stia vibrando ma in realtà è solo frutto dell’immaginazione (cosa che capita soprattutto nelle ore notturne);
- nomofobia, ossia ansia da telefonino scarico o non connesso.
Laddove sono presenti questi segnali di allarme è opportuno preoccuparsi… e allora quando i nostri ragazzi preferiscono stare a casa in compagnia della tecnologia, piuttosto che uscire con i propri amici o fare altre attività piacevoli, attiviamoci per una disintossicazione!
Come? Adottando comportamenti come:
- non avere fretta di rispondere ai messaggi o notifiche;
- disattivare le notifiche delle app;
- eliminare il telefono a tavola, non lasciarlo usare durante i compiti e primi di andare a dormire, spegnerlo prima di andare a letto;
- organizzare il tempo, riducendo le ore trascorse sullo smartphone;
- destinare tempo allo sport e attività di svago;
- consultando un professionista, nel caso in cui non si riesca a risolvere da soli il problema dell’iperconnessione!
E’ importante da parte nostra educare bambini e adolescenti ad un corretto utilizzo degli smartphone. In particolare, far comprendere agli adolescenti che il cellulare deve essere usato in maniera consapevole, che ci sono priorità quali lo studio, la scuola, le amicizie… insomma il mondo reale, per evitare di rimanere incastrati nel Web (Oudghir)!