Durante la gravidanza sono tante le scelte da fare, le decisioni da prendere, le domande che sorgono… sempre più donne mi chiedono se si può partorire in casa e la mia risposta è “Si”.
C’è chi sceglie di partorire nel luogo più attrezzato per ogni patologia, c’è chi preferisce l’intimità di casa, chi vuole stare il più possibile vicino ai parenti… insomma, quando una gravidanza è fisiologica e non richiede particolari esigenze, esiste davvero l’imbarazzo della scelta.
Oggi vi racconto del travaglio e/o del parto in casa o in casa maternità.
Ma cos’è una casa maternità? è una struttura extraospedaliera non medicalizzata con le caratteristiche abitative di una casa, che offre un ambiente adibito all’assistenza di gravidanza, parto e puerperio, a conduzione ostetrica.
Partorire in casa non è sinonimo di regresso ostetrico, non significa “tornare a partorire come facevano le nostre nonne” con annessi rischi, ma significa “tornare a partorire secondo natura” con tutte le accortezze del caso.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che, gli esiti delle donne che partoriscono in casa sono equiparabili a quelli delle donne che partoriscono in ospedale. Anche la Linea Guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE) del 2014 afferma che “le donne che rientrano nei criteri di fisiologia devono essere sostenute ed incoraggiate a partorire a domicilio o presso centri nascita gestiti da Ostetriche, in cui vi è maggior probabilità di avere un parto spontaneo senza interventi dannosi”.
Queste evidenze scientifiche sono il punto di riferimento dei professionisti della salute vostra e del vostro bambino e, ogni azione svolta da questi, si basa sulle buone pratiche proposte dalle Linee Guida.
L’evento parto, negli anni dello sviluppo medico, si è fortemente medicalizzato, provocando un rovesciamento della medaglia: da che la medicina doveva garantire maggiori controlli e una riduzione di mortalità e morbilità materno/fetale, è diventata, a causa dell’eccessiva medicalizzazione, essa stessa causa di complicanze in sala parto, andando ad annebbiare le capacità del corpo delle donne di sentire ed agendo con azioni esterne, anche lì dove era possibile attendere e fidarsi della diade mamma-bambino.
Basti pensare che la scena tipica di un parto è puntualmente una donna sulla cavalchina, in posizione ginecologica, circondata da professionisti “sterili” in una sala parto/operatoria.. quanti di voi in un film hanno visto una donna che partorisce accovacciata, con luce soffusa, sostenuta dal compagno e solo dalla sua ostetrica?
Il parto è un evento naturale, per il quale ogni donna è biologicamente disposta e collaudata!
Scegliere di partorire in casa si può! Ovviamente l’ostetrica, professionista della fisiologia, prenderà in carico la vostra gravidanza e saprà riconoscere condizioni di rischio per le quali è sconsigliato il parto a domicilio o in casa maternità.
Quando si sceglie di partorire in ospedale, in condizioni di fisiologia, è possibile scegliere un’ostetrica che vi accompagni per tutto il travaglio in casa. Questa, offrendovi la sua disponibilità già dalle 37 settimane di gestazione, sarà con voi dall’inizio del travaglio, in cui monitorerà il progredire di questo e il benessere vostro e del vostro bambino. Al momento opportuno, poi, vi accompagnerà nel centro ospedaliero in cui avrete scelto di partorire.
Partorire in casa non è la scelta più ardua da fare, in quanto a volte l’ospedale a noi più vicino non rispecchia esattamente le nostre richieste.
E’ fondamentale che i professionisti sanitari offrano alle coppie evidenze scientifiche, sulle quali le coppie possano valutare il meglio per se e per il proprio bambino.
L’obiettivo è di rendere l’esperienza del parto amorevole, familiare e non violenta, ma per fare ciò servono ostetriche, ginecologi e neonatologi aggiornati e non giudicanti e coppie consapevoli delle proprie risorse e delle reali alternative.